AGRICOLTURA 4.0 E PNRR, UNA SIMBIOSI PER IL FUTURO
In questi ultimi anni si è parlato tantissimo di nuove frontiere dell’agricoltura, di agricoltura di precisione, di agricoltura 4.0, argomenti terribilmente attuali che ci riguardano molto da vicino. Ma cosa vuol dire veramente tutto ciò?
L’agricoltura 4.0 null’altro è che l’evoluzione dell’agricoltura di precisione. Si basa su una serie di strategie e di strumenti innovativi che permettono di ottimizzare e aumentare la qualità e la produttività dei terreni coltivati attraverso interventi estremamente mirati, e si tratta di risultati raggiungibili grazie a tecnologie sempre più avanzate.
Questo tipo di approccio all’agricoltura viene definito di precisione perché grazie a moderni strumenti e a strategie predefinite è possibile effettuare l’intervento più giusto, nel posto giusto, al momento giusto, rispondendo alle esigenze specifiche di ogni singola coltura e relativa area di terreno dove essa stessa viene coltivata, con un livello di precisione molto elevato.
Le metodologie impiegate sono rappresentate da tutti quegli strumenti e quelle strategie che utilizzano in maniera simbiotica tecnologie innovative per migliorare e ottimizzare la produzione, al fine di produrre di più con una quantità inferiore di risorse chimiche ed energetiche e mantenendo alti gli standard di qualità.
Questa nuova frontiera dell’agricoltura presenta un doppio vantaggio: da un lato per le aziende agricole, che possono ottimizzare sforzi e risorse, ridurre consumi e sprechi, aumentando la produttività dei terreni; dall’altro per l’ambiente, in quanto si riduce l’uso di fertilizzanti e diserbanti, e di conseguenza le emissioni e il compattamento dei terreni grazie a un utilizzo più razionale delle risorse.
La situazione italiana, in tale scenario, non è però molto positiva.
Purtroppo in Italia l’agricoltura 4.0 si sta diffondendo molto lentamente. Ciò è dovuto a diverse cause, tra cui l’utilizzo di macchinari poco moderni e la presenza sui territori di un gran numero di aziende agricole di piccole e medie dimensioni che non riescono ad affrontare gli investimenti per l’acquisto di nuove macchine e tecnologie all’avanguardia.
Per facilitare l’aggiornamento agli strumenti dell’innovazione agroalimentare e della cosiddetta agricoltura 4.0, da Bruxelles è partita una nuova sfida fatta di agricoltura di precisione, banda larga nelle zone rurali e digitalizzazione, ma anche migliore gestione del suolo e delle risorse idriche per evitare i danni di fenomeni sempre più allarmanti come la siccità.
In funzione di tutto ciò il Governo italiano concentrerà molte risorse del piano PNRR, ponendo come obiettivo l’evoluzione dell’agroalimentare italiano in un mix di sostenibilità e benessere.
L’agroalimentare italiano vale 550 miliardi di euro di fatturato (circa il 15 per cento dell’intera economia italiana), una fetta importante del sistema produttivo nazionale che impiega oltre un milione di occupati. L’Italia è al secondo posto, dopo la Francia, per valore della produzione agricola nell’Unione europea, a dimostrazione di un legame profondo tra l’agricoltura italiana e quella europea.
Per tali motivi è di fondamentale importanza investire nell’innovazione attraverso le risorse del PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza varato per mitigare la crisi economica divampata dopo la crisi sanitaria mondiale del Covid.
Tra tanti altri settori, anche in campo agricolo sarà importante introdurre nuovi metodi di agricoltura digitale basati sull’intelligenza artificiale e sulla robotica, per dare un reale contributo all’efficienza agricola del continente, ridurne costi e tempi. Allo stesso tempo, le nuove tecnologie possono migliorare in modo significativo anche la sostenibilità ambientale.
Purtroppo c’è da dire che le nuove risorse della tecnologia e il digitale non sono ancora ben accolte all’interno del settore agricolo italiano che sta vivendo un ricambio generazionale ancora molto lento. Invece, pratiche come l’agricoltura di precisione sono ben viste anche dall’Unione e le parole d’ordine per chi vuole guardare avanti sono: non sprecare la grande occasione di innovazione offerta dal PNRR.
È un momento epocale, senza precedenti, per gli investimenti nella ricerca per il settore agricolo, e il tema della simbiosi tra sostenibilità e innovazione è la chiave per l’agricoltura del futuro. Per questo le generazioni di agricoltori di oggi dovranno pensare come fossero le generazioni del domani, superando quella certa resistenza nell’adozione delle nuove tecnologie ancora radicata nella maggior parte delle nostre imprese agricole.