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La lotta per il clima e la difesa dell’ambiente si fa senza ideologie - Terra dei Figli Blog
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La lotta per il clima e la difesa dell’ambiente si fa senza ideologie

La lotta per il clima e la difesa dell’ambiente si fa senza ideologie

Ecco l’intervista rilasciata a “Il Riformista” dall’europarlamentare di Fratelli d’Italia, e responsabile nazionale Ambiente ed Energia del partito, NICOLA PROCACCINI,

pubblicata il 10 luglio.

Il tema è quello della transizione ecologia e il dibattito nel Parlamento europeo sul “nature restoration law”.  

“Innanzitutto, mi preme ricordare che noi conservatori agiamo sulla scorta  di quello che era il pensiero di uno dei grandi filosofi del nostro secolo, Roger Scruton, che scriveva in tempi non sospetti che “Non c’è ecologista più convinto di un conservatore. L’ambientalismo è la quintessenza della causa conservatrice, l’esempio più vivo nel mondo, così come lo conosciamo, di quel partenariato fra i morti, i vivi e i non ancora nati”. Quindi occorre subito sgombrare il campo da quel retropensiero che considera i conservatori come nemici dell’ambiente e poco attenti a tali problematiche. Detto ciò, noi siamo contrari a un radicale ambientalismo ideologico e di maniera, che sta portando avanti il commissario Frans Timmermans, e che proprio nel “nature restoration law” ha forse una delle sue massime espressioni.

Basti pensare che, se l’Europarlamento approvasse la proposta di legge, si dovrebbe bloccare il drenaggio delle paludi con una riumidificazione delle zone paludose. Per fare un esempio, fermare le idrovore in provincia di Latina significherebbe far invadere i campi di acqua non solo provocando la perdita di coltivazioni ma anche il ritorno di malattie come la malaria. Al tempo stesso si parla della necessità di ripristinare 25.000 km di fiumi a flusso libero rimuovendo buona parte delle barriere artificiali dai fiumi sia longitudinali (le dighe) sia laterali che rappresentano il consolidamento degli argini secondo la visione che i corsi d’acqua devono essere lasciati liberi.

Già questo potrebbe bastare per far capire come dietro a questa legge non ci sia nessun progetto ambientalista, ma pura ideologia. Non saprei definire in altro modo la proposta di far tornare allostrato brado parte della superficie agricola, senza né potervi costruire né coltivare per favorire la biodiversità, oppure come la proposta di interruzione della manutenzione dei boschi. La verità è che dietro a queste leggi c’è una logica folle, per cui l’uomo deve fare un passo indietro rispetto alla natura secondo la visione che una foresta o un bosco sopravvivono meglio se l’uomo ne tralascia ogni manutenzione. Come si può ben capire si tratta di decisioni che davvero poco o nulla hanno a che fare con il rispetto dell’ambiente e la svolta green dell’Europa, che deve essere ponderata, razionale e graduale.

Inoltre quello che noi contestiamo della direttiva non è solo nella sostanza del provvedimento ma anche nella forma, considerando che si è deciso di non adottare una direttiva che lascerebbe agli Stati un minimo di potere decisionale, ma di far adottare un regolamento che è molto più stringente verso gli Stati nazionali. D’altra parte, quello accaduto il 27 giugno con il voto in commissione Envi, ha mostrato chiaramente, come sul tema ambiente (come su altri) gli equilibri nel Parlamento europeo si possono considerare profondamente cambiati, rispetto alla prima parte della legislatura. Un certo radicalismo ambientalista è talmente inviso alle opinioni pubbliche europee che alcuni partiti, come nel caso dei liberali, hanno dovuto cambiare opinione rispetto a quanto noi denunciamo da tempo.

Una ideologia green di maniera, che sta evidentemente diventando eccessiva anche tra i cittadini, in mezza Europa. Basta guardare cosa sta accedendo in Olanda, dove il primo partito nazionale, secondo tutti i sondaggi, è quello degli agricoltori della BBB, che proprio sulla lotta alle eurofollie green di Timmermans come questa, hanno  fondato le basi del loro programma politico. Quello che la sinistra ideologica non ha capito o fa finta di non capire, è che per noi ambientalismo vuol dire che uomo e natura non devono essere in contrasto tra loro. E noi siamo sempre stati coerenti su questo punto, come al solito”.

La Redazione