Modifiche riforma Pac europea, un grande risultato del governo italiano
Uno degli ultimi atti delle istituzioni della UE prima delle scorse elezioni, è stato il via libera dei rappresentanti dei Paesi Ue riuniti nel Comitato speciale Agricoltura alla revisione mirata della Pac, proposta dalla Commissione europea per rispondere alle preoccupazioni degli agricoltori manifestate con le proteste dei trattori. La revisione punta a “ridurre gli oneri amministrativi e a dare una maggiore flessibilità per il rispetto dei vincoli ambientali”, sottolinea il Consiglio Ue. Soddisfazione per l’ulteriore passo avanti della revisione è stata espressa da tutte le principali associazioni di categoria, seppur con toni diversi, e dal ministro dell’Agricoltura della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida.
Grande soddisfazione da parte della delegazione di Ecr al parlamento europeo che sul tema è sempre stato in prima linea, così come sulle modifiche alle follie del green deal
“L’approvazione da parte del comitato speciale Agricoltura della revisione della Politica agricola comune, proposta dalla Commissione Europea, è un successo dell’azione del governo italiano in Europa. La modifica non sarebbe stata possibile senza l’intervento decisivo del nostro governo che, da sempre, ha sostenuto questa posizione al fianco degli agricoltori e degli operatori del settore”, ha detto nelle scorse settimane il copresidente del gruppo ECR nel Parlamento Europeo Nicola Procaccini, di Fratelli d’Italia. “La revisione – ha aggiunto – che riduce gli oneri amministrativi e fornisce una maggiore flessibilità per il rispetto dei vincoli ambientali esentando le piccole aziende agricole di meno di 10 ettari dai controlli e dalle sanzioni legate alla Pac, accoglie alcune delle proposte contenute nella posizione italiana presentata dal ministro Francesco Lollobrigida al Consiglio Agrifish di febbraio”. Questa revisione affronta le questioni incontrate, ad esempio, con l’attuazione dei piani strategici della PAC e mira a semplificare e ridurre gli oneri amministrativi e fornire una maggiore flessibilità per il rispetto di determinate condizionalità ambientali.
La revisione riguarda alcuni elementi del regolamento sui piani strategici della PAC e del regolamento sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune (il cosiddetto “regolamento orizzontale”). Il ruolo dell’Italia è stato certamente determinante sul risultato finale, così come sottolineato dall’onorevole Procaccini. Si tratta di un primo passo verso la direzione giusta come ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini:
“Il via libera degli Stati membri alla proposta di semplificazione della Pac rappresenta una prima risposta importante alle richieste della Coldiretti a tutela delle imprese agricole, alla quale deve ora seguire una moratoria sui debiti delle aziende. Un primo passo che va ora rafforzato con una semplificazione ancora più profonda di tutte le regole della Pac che gravano su tutte le aziende, a prescindere dalla loro dimensione – ha aggiunto – considerato che oggi un agricoltore spende un terzo del suo tempo per riempire moduli e carte burocratiche”. Il testo – secondo il Consiglio europeo – trova un attento equilibrio tra la necessità di mantenere un elevato livello di ambizione ambientale e climatica nell’attuale PAC e di garantire che le preoccupazioni degli agricoltori siano prese in considerazione.
Il Comitato ha approvato le modifiche agli standard relativi alle buone condizioni agricole e ambientali (BCAA) proposti dalla Commissione europea. Le BCAA sono un insieme di nove norme benefiche per l’ambiente e il clima che si applicano agli agricoltori che ricevono sostegno nell’ambito della PAC. Tali standard sono definiti anche condizionalità, dato il legame tra il rispetto di tali requisiti e il sostegno fornito agli agricoltori. Uno dei principali cambiamenti è l’introduzione di una disposizione generale che consente agli Stati membri di concedere deroghe temporanee e mirate a determinati requisiti di condizionalità in caso di condizioni climatiche impreviste che impediscono agli agricoltori di rispettarli.
Tra le modifiche più significative poi c’è la proposta di esentare le aziende agricole sotto i 10 ettari dai controlli di condizionalità e dalle sanzioni, una misura che “riguarda il 65 per cento dei beneficiari” della Pac ma “solo il 10 per cento della superficie agricola totale”, ricorda la Commissione. “Lo scopo è alleviare l’onere amministrativo legato ai controlli, che è più elevato per le piccole aziende agricole rispetto a quelle più grandi“. In altre parole – oltre alle flessibilità generali sulle Bcaa – l’alleggerimento degli oneri per i piccoli agricoltori con una dimensione massima di azienda non superiore a 10 ettari di superficie agricola garantirà che non debbano “essere controllati per quanto riguarda il rispetto dei requisiti di gestione obbligatori”, dal momento in cui l’esenzione “non ostacolerebbe in modo significativo il ruolo dei requisiti di condizionalità nel contribuire agli obiettivi climatici e ambientali”.