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Innovazione e neutralità tecnologica, l’Italia pensa al suo futuro energetico   - Terra dei Figli Blog
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Innovazione e neutralità tecnologica, l’Italia pensa al suo futuro energetico  

Innovazione e neutralità tecnologica, l’Italia pensa al suo futuro energetico

Innovazione e neutralità tecnologica, l’Italia pensa al suo futuro energetico  

L’Agenzia Internazionale per l’Energia prevede che la domanda globale di terre rare aumenterà fino a sette volte entro il 2040, perché sarà sostenuta dalla necessità degli stati di garantire la transizione energetica. Per i governi è dunque particolarmente importante garantire che questi materiali siano disponibili e c’è la necessità di liberarsi della dipendenza dalla Cina.

Grazie all’azione del Governo, l’Italia ha decisamente imboccato la strada verso una maggiore indipendenza energetica, che è fondamentale premessa anche per l’indipendenza politica, varando un piano miniere e programmando azioni in linea anche con gli obiettivi del “Critical material acts” varato dalla Unione Europea. 

Con questo piano, che consentirà anche di estrarre quelle “terre rare” presenti anche in Italia, il governo ha approvato una serie di misure: semplificare le procedure per consentire alle compagnie minerarie di cercare nuovi giacimenti, finanziare una mappatura più completa delle aree sulla base di studi geologici, realizzare un piano nazionale delle materie prime con una definizione più puntuale dei finanziamenti per questo settore. L’obiettivo è spingere le compagnie a investire nella ricerca di nuovi giacimenti.

Il programma esplorativo dovrà essere pronto entro il 24 maggio 2025. Se ne occuperà l’ISPRA, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, a cui sono stati dati 3,5 milioni di euro per realizzare una mappa dei possibili giacimenti, la nuova carta mineraria dell’Italia. Grazie alla nuova carta potranno essere aggiornati e migliorati i censimenti fatti dall’ISPRA negli ultimi anni.

Nel documento dell’ISPRA si legge che l’Italia è «totalmente dipendente» dai mercati esteri, ma anche che sul territorio esistono mille possibili giacimenti. L’attività estrattiva è stata progressivamente abbandonata in Italia a cavallo dei due secoli non per esaurimento delle risorse ma, nella quasi totalità, per le convenienti condizioni economiche dei mercati esteri delle materie prime e per la mancanza di lungimiranza della politica industriale mineraria, dice lo studio ISPRA.

Il governo ha ora incaricato la stessa ISPRA di vigilare sui progetti di ricerca dei metalli insieme alle soprintendenze dei territori interessati. L’ISPRA potrà bloccare i permessi se verranno rilevate irregolarità, per esempio trivellazioni in punti non consentiti

Più in generale, è importante che per le materie prime come per le fonti energetiche, l’Europa arrivi a pensare alla transizione ecologica attraverso l’innovazione e la neutralità tecnologica attraverso. Ogni nazione deve essere lasciata libera di conseguire gli obiettivi in base alle proprie peculiarità. In tal senso la capacità creativa e innovativa dell’Italia, anche in ambito energetico, può diventare un fattore decisivo. E’ ciò che nei decenni ci ha consentito di affermarci quale potenza industriale mondiale nonostante la carenza di materie prime e fonti energetiche, un valore aggiunto straordinario da valorizzare e su cui puntare.

Fabio Benvenuti