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RECORD RICICLO CARTA E CARTONE NEL 2023. - Terra dei Figli Blog
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RECORD RICICLO CARTA E CARTONE NEL 2023.

RECORD RICICLO CARTA E CARTONE NEL 2023

RECORD RICICLO CARTA E CARTONE NEL 2023.

Mentre in Europa si discute di riuso e di restrizioni all’utilizzo di imballaggi monouso,  il nostro paeseconferma la solidità del sistema di raccolta e riciclo. Un sistema che coinvolge Comuni, gestori dei servizi ambientali, la filiera del riciclo e i cittadini. L’Italia si conferma, infatti, una vera fuoriclasse per quanto riguarda il riciclo di carta e cartone, a confermarlo è l’ultimo rapporto pubblicato da Comieco.

Nel 2023 la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia cresce di quasi il 3% rispetto al 2022 e raggiunge la quota record di oltre 3,7 milioni di tonnellate.  Un andamento che si riflette positivamente anche sul tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici che arriva al 92,3%, in netto anticipo sugli obiettivi UE al 2030 (85%) e un conferimento medio di 64 Kg. per abitante. La raccolta differenziata comunale di carta e cartone supera i 3,7 milioni di tonnellate, con un incremento di circa 107 mila tonnellate (+2,9% su 2022) pari alla raccolta complessiva di Valle d’Aosta, Umbria e Basilicata messe insieme. Il Nord ha registrato il miglioramento più consistente con oltre 51 mila tonnellate in più (+2,8%) rispetto al 2022, nonostante quattro regioni si attestano di poco sopra o al di sotto dello 0%.

Oltre la metà dei volumi arrivano dal Veneto (+28,5 mila tonnellate e +9,9%), dall’Emilia Romagna (+11 mila tonnellate e +2,7%) e Liguria (+8,3 mila tonnellate e +8,1%). Il Centro aumenta dell’1,5% rispetto al 2022 segnando +13 mila tonnellate. Il contributo maggiore arriva dal Lazio (+10 mila tonnellate – provenienti soprattutto da Roma), Toscana (+4,8 mila tonnellate) e Umbria (+600 tonnellate).

Cartellino rosso per le Marche che registrano un calo di -2,3 mila tonnellate. Ottimi risultati anche dal Meridione (+4,5% e +42,3 mila tonnellate). Merito di questo risultato è da assegnare alla Sicilia (+9,9% e +22 mila tonnellate), Campania (+4,5% e +10,1 mila tonnellate). Bene anche il Molise (+7,6% e +800 tonnellate), Puglia (+2,3%e +4,6 mila tonnellate) e la Sardegna (+3,2% e + 3 mila tonnellate). Rispetto alle stime dello scorso anno, le proiezioni sul 2023 portano a valutare una sostanziale stabilità dei rifiuti urbani prodotti in Italia che si attestano di poco sopra le 29 milioni di tonnellate. Scomponendo il dato tra i flussi raccolti in modo differenziato e quota residuale, da una parte assistiamo ad un’affermazione del materiale separato all’origine in crescita per oltre 250 mila tonnellate (+1,3%) e dall’altra alla riduzione della quota di indifferenziato che si contrae di quasi due punti percentuali (-186 mila tonnellate).

L’effetto complessivo è un ulteriore miglioramento delle performance generali di raccolta differenziata che, a livello nazionale, arriva a sfiorare il 66%.

A livello nazionale il tasso di intercettazione medio di carta e cartone sul totale dei rifiuti urbani si afferma al 12,9%, grazie soprattutto alla crescita nelle grandi regioni meridionali (Sicilia, Campania, Puglia) che continuano il loro percorso di sviluppo, ma con una progressione non ancora del tutto lanciata. Questo dato non fa altro che confermare l’assoluta eccellenza del nostro paese nel riciclo. Quasi un quinto di quello che l’Italia produce viene dal riciclo: nel tasso di utilizzo circolare di materia, il nostro Paese è secondo solo alla Francia. Ed è primo tra le 5 principali economie dell’Unione europea nella capacità di utilizzare al meglio la materia: in Italia la produttività delle risorse vale mediamente 3,7 euro per chilo, contro la media Ue di 2,5 euro per chilo. Il nostro sistema economico e produttivo ama insomma la circolarità, e a farlo sono anche le piccole e medie imprese: il 65% dichiara di mettere in atto pratiche di economia circolare, oltre il doppio rispetto al 2021.

Sono dati del sesto Rapporto sull’economia circolare in Italia, realizzato dal Circular Economy Network (Cen) e da Enea. Indicazioni di grande attualità, spiega una nota, perché, a un mese esatto dalle elezioni europee, l’economia circolare è una delle poste in gioco: il futuro del Green Deal passa attraverso la circolarità.

Per la prima volta, in questa edizione del Rapporto, le performance di circolarità delle cinque maggiori economie dell’Unione Europea (Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia) sono state comparate usando gli indicatori della Commissione europea: produzione e consumo, gestione dei rifiuti, materie prime seconde, competitività e innovazione, sostenibilità ecologica e resilienza. Anche con questi “nuovi” indicatori, risulta confermato il primato dell’Italia (45 punti) in termini di economia circolare, seguita da Germania (38), Francia (30) Polonia e Spagna (26). Il risultato positivo dell’Italia deriva soprattutto dalla gestione dei rifiuti. Infine sempre nel 2023, l’Italia ha raggiunto un traguardo significativo nel riciclo dei rifiuti di imballaggio, superando gli obiettivi europei per il 2030. Sono state riciclate 10 milioni e 470 mila tonnellate di rifiuti di imballaggio, pari al 75,3% dell’immesso al consumo. Questo dato rappresenta un incremento rispetto al 71% del 2022, in parte dovuto alla riduzione del packaging immesso sul mercato.I dati vengono dalla relazione generale del CONAI, presentata il 3 luglio scorso. “I numeri del 2023 superano i target UE previsti al 2030, nonostante le difficoltà per le imprese italiane”, ha detto Simona Fontana, direttrice generale del consorzio. La crescita del riciclo, come detto, è stata supportata dalla riduzione della produzione di packaging nel 2023. 

La Redazione