La tecnologia a sostegno delle imprese agricole per la tutela del territorio e della biodiversità.
Fornire sostegno alle imprese agricole, specie quelle di piccole dimensioni e a conduzione familiare, per consentire alle stesse di poter introdurre quella innovazione tecnologica necessaria per mantenere la struttura e passare ad un modello di sviluppo che possa evitare lo sfruttamento intensivo dei terreni e la salvaguardia del territorio. Il tutto anche in chiave di sostenibilità ambientale.
È questo il percorso virtuoso che meriterebbe di essere applicato per consentire il mantenimento di quella tradizione rurale che appartiene all’Italia ed è fatta, appunto, di imprese familiari protagoniste anche di una economia a carattere territoriale che presenta una pluralità di colture in grado di garantire anche la biodiversità. Gli strumenti e le risorse ora ci sono, ma il punto è avviare una adeguata pianificazione a carattere strategico che possa far diventare questo un modello integrato su cui puntare e non, come appare oggi, una rara opportunità concessa alle imprese di poter accedere a finanziamenti spesso limitati. Una modalità più simile a una lotteria, insomma, che a una politica agricola su cui realmente puntare per evitare il definitivo dominio delle colture industriali a carattere intensivo, in cui mai esiste una attenzione al territorio, alla sua storia, alle tradizioni e alle vocazioni. A dominare è, invece, sempre e comunque l’ipersfruttamento dei terreni, anche a costo di spremere fino a inaridire i campi con le monocolture e il ricorso massiccio a pesticidi e spreco di risorse naturali, quella idrica su tutte.
La tecnologia, dunque, può essere la chiave per restituire una dignità e un alto valore, anche economico, alla dimensione localistica del settore agricolo.
La realtà va veloce e certamente si incarica di fornirci non rari esempi di questa dimensione tecnologica che avanza, anche nella sua applicazione in agricoltura. Una di tali evidenze è rappresentata dalla seconda edizione del Premio nazionale per l’Innovazione, promosso da Confagricoltura, che ha messo in vetrina esempi efficaci e concreti di digitalizzazione applicata alle aree rurali, in cui la tecnologia a sostegno dell’economia circolare consente di migliorare le produzioni e risparmiare risorse naturali preziose, ma al contempo anche favorire il benessere aziendale, sociale ed economico. Il tutto sempre con grande attenzione alla sostenibilità e alla salvaguardia del territorio. Tra le nove aziende italiane e altrettanti processi virtuosi premiati, figura la produzione in vertical farming di insalate ed erbe aromatiche, ma anche l’utilizzo di piattaforme digitali per contrastare danni biotici e abiotici ai vigneti. Così come l’utilizzo dei vinaccioli dell’uva per la produzione di farine di semi di uva gluten free per produrre dolci e pasta, con notevole e diffusa applicazione di energia pulita, biogas ed energia solare.
Il Premio, come evidenzia Confagricoltura, vuole valorizzare quelle realtà del settore primario che si sono distinte in termini di tecnologie applicate in agricoltura, e il ruolo centrale degli imprenditori agricoli come promotori dello sviluppo economico del territorio e del Paese.
“I risultati delle selezioni di questi mesi – afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – rafforzano la convinzione che sia indispensabile sostenere i processi innovativi che possono generare un miglioramento degli standard produttivi in tutte le imprese, grandi e piccole”.