L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E QUELLA UMANA ALLEATI NELLA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi e nelle varie dell’organizzazione aziendale può consentire di migliorare la sostenibilità ambientale e la lotta ai cambiamenti climatici. Ad affermarlo in un’apposita indagine sono i mille manager e dirigenti d’azienda italiani che nella loro attività si occupano anche di gestione di sistemi con tecnologie innovative. In che modo ciò può avvenire ce lo dicono gli stessi manager nell’indagine «How AI Can Be a Powerful Tool in the Fight Against Climate Change», di Bcg consulting.
I dati dell’indagine
In sostanza, l’87% degli intervistati considera gli analytics e l’intelligenza artificiale strumenti fondamentali per incidere positivamente sul clima. Intanto l’IA può svolgere un ruolo essenziale nelle attività di ricerca e di educazione sui cambiamenti climatici, con funzioni di supporto per imprese, e non solo, al fine di far comprendere l’importanza di tali attività.
Inoltre, secondo gli intervistati, l’innovazione tecnologica si presta ottimamente nelle attività volte a prevedere e prevenire i rischi legati al clima, soprattutto migliorando le proiezioni a lungo termine che riguardano eventi climatici traumatici e particolarmente violenti, diretta conseguenza dei cambiamenti climatici, dagli uragani agli stessi periodi di siccità
L’intelligenza artificiale, insomma, come ottimo alleato per raccogliere e completare dati complessi sulle emissioni e sugli effetti climatici ma anche per individuare misure e azioni più opportune da adottare per ridurre le emissioni di Co2 in atmosfera.
Non mancano, infine, le difficoltà tanto che il 78% dei manager intervistati evidenzia problemi nel reperire competenze specifiche all’interno della propria azienda in grado di lavorare sulle stesse soluzioni di intelligenza artificiale.