ANCHE LA FINANZA DIVENTA SOSTENIBILE E TRAINA GLI INVESTIMENTI IN EUROPA
Anche la finanza premia la sostenibilità e in tal senso l’Europa si propone come una delle piazze più attive e sensibili verso i titoli green.
Inoltre le società e istituzioni finanziarie che promuovono l’emissione di obbligazioni sostenibili, di prodotti “verdi” e di bilanci dedicati ai criteri Esg, cioè che tengono in considerazione sostenibilità ambientale, sociale e di governance, hanno ricevuto nuovi elementi di riferimento per guardare con fiducia al futuro con l’approvazione, da parte del Parlamento europeo, della nuova tassonomia sulla sostenibilità. Sono stati cioè individuati quei prodotti e fonti energetiche che, secondo quanto programmato da Bruxelles, sono funzionali al percorso di transizione ecologica in atto nel vecchio continente e per questo meritevoli di essere finanziati dalla stessa UE. In particolare, sono state definite come sostenibili solo quelle attività economiche che contribuiscono in maniera evidente a uno o più dei sei obiettivi ambientali indicati dall’Unione Europea e cioè: mitigazione del cambiamento climatico del sistema economico; adattamento dei settori strategici ai cambiamenti climatici; protezione delle risorse marine e idriche; transizione verso un’economia circolare; prevenzione dell’inquinamento; protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
Si tratta, quindi, di una vera e propria bussola su cui orientare la classificazione degli investimenti sostenibili, anche se, come sottolinea il “Forum per la Finanza Sostenibile”, è necessario che le imprese possano avere a disposizione “dati chiari e coerenti” per poter procedere a una precisa rendicontazione delle sue attività. Questo aspetto interessa soprattutto quelle aziende che puntano proprio sui criteri Esg per andare sui mercati dei capitali. Altra preoccupazione per le imprese è di restare impigliate nella rete della eccessiva burocrazia nella fase di rendicontazione degli investimenti e delle spese operative relativi alle attività facenti parte della Tassonomia verde. Questo tema è cruciale anche per garantire una maggiore trasparenza per quanto riguarda gli strumenti finanziari che si propongono di raggiungere obiettivi di sostenibilità.
La finanza sostenibileeuropea, dunque, sembra piacere e smuove i mercati, come evidenziano i dati della Consob. Nel mese di giugno 2022, l’aggregato globale delle emissioni di obbligazioni ESG è riferibile ai paesi europei per il 50% circa mentre il patrimonio di fondi comuni di investimento ESG europei pesa più dell’80% sul dato globale. I fondi Esg superano quota 5 mila in Europa a marzo 2022 e raggiungono un patrimonio complessivo vicino a 2.300 miliardi di dollari, in crescita del 40% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Solo in Italia, alla fine del primo trimestre, ci sono più di 1.900 fondi Esg, con un patrimonio di 431 miliardi di euro, in forte aumento dai 295 miliardi di marzo 2021. Per quanto riguarda le emissioni di obbligazioni Esg, il 60% è rappresentato dai bond verdi di imprese e governi.La maggiore emittente di obbligazioni a obiettivo Esg in Europa nel primo semestre è stata la multinazionale italiana Enel (7 miliardi di euro).