IL VETRO, LA CARTA ITALIANA VERSO LA TRANSIZIONE VERDE
“Il vetro è centrale per sostenere la transizione e può farlo con ritorni sociali, ambientali ed economici più che positivi, dimostrando che la transizione dell’economia in senso verde e circolare può essere un volano di sviluppo”.
È quanto ha dichiarato nei giorni scorsi il presidente di Assovetro, Marco Ravasi, nel corso del convegno: “Il Futuro attraverso il vetro”, organizzato a Roma in collaborazione con il Cnel e incentrato sulle opportunità di investire nell’industria del vetro italiana e nella sua decarbonizzazione.
Dall’incontro sono scaturiti dati interessanti, tra i quali certamente si evidenzia che un investimento di 10,7 miliardi potrebbe generare un ritorno sociale, economico e ambientale pari a oltre 27 miliardi. I dati si riferiscono a uno studio di Open Impact, in base al quale ogni euro investito in Italia genererebbe 2,5 euro di valore positivo in termini ambientali, sociali ed economici. Il valore degli investimenti in decarbonizzazione sarebbe massiccio: circa otto miliardi di euro nella produzione e consumo di vettori energetici verdi. Ancora più rilevante l’impatto sociale: da solo equivarrebbe a 12,2 miliardi per un settore che già oggi impiega, con posizioni stabili e di alta specializzazione, circa 30.000 dipendenti. Nel nostro Paese l’industria del vetro è presente con tutte le produzioni e conta circa 60 stabilimenti e 32 aziende di produzione di grandi dimensioni, oltre a circa 300 aziende della trasformazione e 30.000 addetti diretti.
