Sostenibilità, innovazione e tecnologia sono gli alleati necessari
La sostenibilità come chiave per promuovere la salvaguardia del pianeta, non può essere attuata senza l’utilizzo delle tecnologie. Non bastano, quindi, le buone pratiche e neppure la buona volontà dei singoli e delle comunità, per attivare azioni realmente efficaci è necessario il supporto dell’innovazione, anche per fronteggiare sfide sempre più complesse.
È quanto emerge da un apposito studio (1) condotto dalla nota società di consulenza Gartner, che ha inserito la tecnologia sostenibile tra le principali tendenze del 2023. Nello studio sono stati intervistati i CEO di numerose aziende a livello internazionale, l’87% dei quali ritiene che nei prossimi due anni ci sarà un aumento degli investimenti nella direzione di far dialogare sempre più la tecnologia con le azioni aziendali legate alla sostenibilità. Si tratta non soltanto di dare corso a soluzioni che possano portare al rispetto di parametri e obiettivi ESG per l’azienda ma anche soddisfare precise richieste dei clienti e ridefinire, su questa base, linee di sviluppo, investimenti e perfino organigrammi aziendali.
Nella sua cornice sempre più ampia, la sostenibilità intesa per l’azienda, comprende gli impatti sociali, economici e ambientali e comporta l’adozione di decisioni sull’uso della tecnologia ma anche delle pratiche commerciali, che possano supportare l’equilibrio ecologico a lungo termine e il rispetto stesso dei diritti umani.
La tecnologia sostenibile è dunque un quadro di soluzioni digitali che possono essere utilizzate per consentire risultati ambientali (prevenire, mitigare e adattarsi ai rischi nel mondo naturale), sociali (tutela dei diritti umani, il benessere e la prosperità) e di governance aziendale, definiti con un codice nominato ESG. S
Le tecnologie di sostenibilità che i leader hanno citato nella ricerca come aventi il maggior potenziale per migliorare la sostenibilità sono:
– Automazione, per ridurre le attività ad alta intensità di risorse (48%)
– AI e NLP, per prevedere l’impatto climatico sul business (44%)
– Analisi avanzate, per raccogliere un’analisi delle prestazioni in tempo reale (40%)
– Cloud, per trasformare i processi e abilitare il lavoro da remoto (35%)1
Ma c’è un altro fattore entra decisamente in gioco in questa prospettiva, è il cosiddetto “clean teach, il fatto cioè che il necessario salto a livello di innovazione per le aziende debba essere compiuto ricorrendo a tecnologie pulite. Un’esigenza che, però, deve fare i conti con diverse variabili, tra cui il rialzo dei prezzi dell’energia. In tale contesto, le energie considerate sono diverse e comprendono le tecnologie per l’energia pulita (rinnovabili, idrogeno verde, cattura e stoccaggio di anidride carbonica), combustibili alternativi, tecnologie per l’efficientamento energetico degli edifici, e la mobilità sostenibile (veicoli a basse emissioni, sistemi di ricarica), fino all’illuminazione e al trattamento delle acque. Come ha dichiarato al Sole 24Ore il vicedirettore e cofondatore di Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, Davide Chiaroni, queste tecnologie «nel 2022 secondo le nostre stime hanno catalizzato circa 40 miliardi di euro di investimenti in Italia, anche sulla spinta del superbonus per la parte di efficientamento energetico degli edifici, tra i 450 e i 600 nella Ue e tra i 2.500 e i 3mila miliardi a livello mondiale».
Secondo l’Iea (l’Autorità internazionale dell’energia) circa la metà della riduzione delle emissioni arriverà proprio da tecnologie che non sono ancora disponibili in commercio. «Una nuova era industriale – si legge in uno degli ultimi report – che creerà nuovi mercati e milioni di posti di lavoro, ma anche rischi crescenti spingendo i vari Paesi a escogitare strategie industriali per assicurarsi un posto di rilievo nell’economia energetica globale».
(1) Lo studio si intitola “Top Strategic Technology Trends for 2023: sustainable technology” e si compone di una parte dedicata all’analisi delle tecnologie per la sostenibilità e in una serie di consigli alle aziende che, nel 2023, vogliano rispettare questi principi. Secondo il report di Gartner, entro il 2025 il 50% dei CIO userà metriche di performance legate alla sostenibilità dell’organizzazione IT.