ENERGIE RINNOVABILI, L’ITALIA PERDE COLPI NELLA PRODUZIONE, FRENATA DELL’IDROELETTRICO A CAUSA DELLA SICCITÀ
BRUXELLES – Nel 2021 l’Australia ha scavalcato l’Italia per capacità installata di impianti solari, mentre nel periodo gennaio-maggio le fonti di energia rinnovabili hanno coperto il 32,6% della richiesta elettrica contro il 38% di un anno fa. Si tratta di due notizie non certo incoraggianti rispetto alla capacità del nostro Paese di essere virtuoso e dinamico in campo energetico.
Nel dettaglio, per quanto attiene al primo dato il rapporto annuale di SolarPower Europe evidenzia che l’Italia lascia il sesto posto nella lista dei Pesi in ambito dei mercati mondiali. Con 22,1 GW, la penisola è stata superata dall’Australia con 27 GW ed è ora seguita da vicino dalla Corea del Sud con 21,3 GW, che è salita all’ottavo posto dal nono dello scorso anno.
Più in generale, è da evidenziare invece che il mercato globale del fotovoltaico è in crescita per il nono anno consecutivo, presentando il record di installazione annuale di 168 GW di nuova capacità solare fotovoltaica. A testimoniare la sostanziale staticità del nostro Paese, il rapporto mette in evidenza che l’Italia è “una delle maggiori economie dell’Ue con molto spazio e sole ma rimane ancora un mercato annuale con crescita al di sotto di 1 GW. Sebbene i suoi obiettivi solari per il 2030 siano ambiziosi e richiedano l’installazione di ulteriori 50 GW, il quadro politico non ha consentito agli investitori di sviluppare progetti solari, mentre il governo sta lavorando a procedure per facilitare le autorizzazioni”.
Sul tema delle potenzialità delle fonti rinnovabili prodotte in Italia, a fronte di un fabbisogno cresciuto del 2,8% da gennaio a maggio 2022, si rileva, come detto, la minore capacità di coprire il fabbisogno stesso, passata dal 32,6% nel periodo gennaio-maggio contro il 38% di un anno fa.
Il dato di maggio 2022 è ancora più preoccupante, visto che nel corso del mese le fonti rinnovabili hanno coperto il 37% della richiesta, mentre un anno fa si era riusciti a soddisfare quasi il 48%.
Altro elemento sui cui mettere l’attenzione è che la fonte idroelettrica è scesa nella produzione di ben 7,3 TWh rispetto ad un anno fa, a causa della forte siccità (-39,7%).
Le fonti rinnovabili mensili hanno generato circa 9,5 TWh contro gli 11,6 TWh del maggio 2021. Il calo rispetto ad un anno fa è da collegarsi con la diminuzione della produzione da idroelettrico, ormai in discesa da inizio anno (-28,7% a maggio) e dell’eolico (-43,1%), a cui fa riscontro un +4% del fotovoltaico.
Dalla tabella tratta dal nuovo report mensile di Terna, a maggio si può rilevare che è cresciuto il contributo del termoelettrico (+20%) e dell’import.
Da inizio anno (periodo gennaio-maggio 2022) la domanda di energia elettrica del paese è cresciuta sullo stesso periodo 2021 del 2,8% (+2,4% il valore rettificato).
Le rinnovabili hanno generato circa 42,4 TWh (inclusa quota per pompaggio), in calo di circa 5,7 TWh sullo stesso periodo del 2021 (quindi con un decremento dell’11,8%). Nonostante il forte calo di maggio, l’eolico aumenta la sua produzione nell’anno del 6,7%. Il solare fotovoltaico del 10,5%. Insieme hanno generato 1,7 TWh in più rispetto allo stesso periodo del 2021, ma senza riuscire a compensare la forte riduzione dell’idroelettrico.
La produzione di eolico e Fotovoltaico insieme (circa 21,6 TWh) è pari al 16,6% della domanda fino a maggio; nei primi cinque mesi del 2021 questa quota era del 15,7% (sotto il grafico che illustra l’andamento delle due fonti dal 2014).
Energia eolica e fotovoltaico, infine, hanno finora rappresentato il 50,9% di tutte le fonti rinnovabili elettriche. L’idroelettrico passa dal 38% circa del 2021 all’attuale 26,1%.