Materie prime critiche, per il ministro Urso l’utilizzo dei fondi del PNRR è la via per raggiungere l’autonomia
“Senza un’autonomia vera sulle materie prime critiche, anche la transizione all’elettrico potrebbe riservarci rischi gravissimi, passando dalla subordinazione alle fonti fossili dalla Russia a una ancora peggiore subordinazione alle materie prime dalla Cina”.
È quanto affermato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nei giorni scorsi. Il ministro ha poi aggiunto il ministro delle imprese e del Made in Italy:
“Nella rinegoziazione in corso del PNRR, siamo fiduciosi di poter orientare in modo più efficace le risorse europee già stanziate e quelle del RePower Eu, verso interventi che contribuiranno davvero, da subito, al raggiungimento degli obiettivi energetici e di sostenibilità ambientale. Vogliamo costruire insieme – ha aggiunto Urso – una strategia industriale che ponga particolarmente attenzione alla resilienza delle filiere e alla sicurezza dell’approvvigionamento delle materie prime necessarie alla riconversione. Alla nuova era industriale ecologica e digitale”, Secondo quanto riferito dall’Ansa, Urso ha detto ancora: “Dobbiamo spostare risorse da capitoli e da obiettivi che difficilmente potranno essere raggiunti da qui al 2026, a capitoli che servono di più a sostenere la transizione ecologica e digitale, e soprattutto che siano realizzabili davvero in un tempo così ristretto come quello che imporne il PNRR”.