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MERCATO AUTO ELETTRICHE IN CRISI - Terra dei Figli Blog
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MERCATO AUTO ELETTRICHE IN CRISI

MERCATO AUTO ELETTRICHE IN CRISI

MERCATO AUTO ELETTRICHE IN CRISI

Nel 2023 sono state immatricolate nel mondo quasi quattordici milioni di automobili elettriche, il trentacinque per cento in più rispetto al 2022 e sei volte tanto rispetto a cinque anni prima, secondo quanto riportato dall’Agenzia internazionale dell’energia (Iea). Il problema – o meglio, uno dei problemi – è che le vendite si sono concentrate per il novantacinque per cento in tre sole aree del pianeta: Cina (per il sessanta per cento), Europa (per il venticinque per cento) e Stati Uniti (per il dieci per cento). Altrove, anche in mercati sviluppati come il Giappone, i veicoli elettrici hanno fatto fatica a emergere. L’agenzia stima comunque che nel 2024 le vendite globali cresceranno ancora, raggiungendo le diciassette milioni di unità, e che queste vetture conquisteranno una quota superiore a un quinto delle vendite totali di auto. Ma in questo 2024 la vendita delle auto elettriche in Europa continua a rallentare e questo inizia a farsi sentire sui conti delle case costruttrici.

Il gruppo automobilistico tedesco Volkswagen ha ridotto l’obiettivo di ritorno operativo sulle vendite per l’intero anno del gruppo e della Business Area Autovetture al 6,5-7% dal precedente 7-7,5% riflettendo l’impatto di una possibile chiusura di una fabbrica di auto elettriche Audi a Bruxelles. Mettendo a rischio fino a 2.600 posti di lavori entro il 2025. Il settore registra ancora delle sfide, come il costo elevato e la mancanza di infrastrutture di ricarica, aspetti evidenziati anche dal World Economic Forum in un recente rapporto. Un dossier di Ernst & Young sottolinea inoltre gli effetti positivi che la regolamentazione, i sussidi e gli incentivi hanno avuto in termini di spinta all’adozione dei veicoli elettrici. Ma anche con i sussidi, il costo è ancora uno dei maggiori ostacoli all’adozione da parte del mercato di massa. In media, i veicoli elettrici costano oltre un quarto in più rispetto ai modelli con motore a combustione interna. Secondo l’ultima analisi di mercato condotta da Motus-E, associazione italiana nata per favorire il processo di transizione nei trasporti, a maggio 2024 le Ev vendute nel nostro Paese sono pari a 5.021 unità, meno cioè di un anno fa (poco più di 6mila).

Le difficoltà del settore sono testimoniate anche dall’analisi dei primi cinque mesi dell’anno: “le auto elettriche immatricolate in Italia sono 21.424, in calo del 19,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Al 31 maggio il parco circolante elettrico italiano si attesta a quota 238.986 auto”. L’accelerazione di giugno, quindi, è stata un fuoco di paglia: le elettriche avevano raggiunto l’8,3% del mercato totale solo grazie ai maxi-incentivi, promossi dal governo, esauriti nel giro di poche ore. E con luglio si torna a una quota di mercato risibile, il 3,4%, che corrisponde a 4.292 auto vendute. Poco più di quante se ne vendettero nello stesso mese del 2023, 4.127, a dimostrazione di quanto il nostro sia un mercato stagnante. L’ostacolo più grande alla diffusione dei veicoli elettrici non è il pregiudizio ideologico ma il prezzo, che di solito è più alto rispetto ai modelli equivalenti dotati di motore termico. Su questo punto, l’Agenzia internazionale dell’energia sottolinea la differenza tra upfront retail price (cioè, il prezzo di listino, quello che si paga al concessionario) e total cost of ownership (il costo totale di possesso di un’auto, tra carburante, riparazioni e così via). 

I mezzi a batteria hanno un prezzo di partenza più elevato ma permettono nel tempo un risparmio sul costo d’uso perché hanno un’efficienza energetica maggiore e richiedono meno manutenzione, data la minor quantità di parti mobili e di fluidi. Il problema, scrive l’Iea, è che generalmente la differenza di prezzo upfront con le auto a benzina è tale da far salire il costo di proprietà delle vetture elettriche in termini relativi. E anche quando i modelli a batteria si rivelano vantaggiosi per i costi totali, i consumatori tendono a prestare più attenzione al prezzo iniziale, che rappresenta una spesa immediata e certa.In sostanza, per favorire la diffusione delle auto elettriche bisogna renderle più abbordabili per l’utente medio, in attesa che si sviluppi un mercato dell’usato. Per raggiungere questa condizione, secondo l’Agenzia sono necessarie tre cose: più concorrenza tra le case produttrici, maggiori economie di scala e riduzione del prezzo delle batterie, il componente che incide di più sul prezzo finale.

Vincenzo Caccioppoli