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Come conciliare agricoltura sostenibile e produttività delle aziende agricole: la chiave dell’innovazione - Terra dei Figli Blog
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Come conciliare agricoltura sostenibile e produttività delle aziende agricole: la chiave dell’innovazione

Come conciliare agricoltura sostenibile e produttività delle aziende agricole: la chiave dell’innovazione

Creare una filiera agroalimentare sostenibile, migliorando le prestazioni ambientali e la competitività delle aziende agricole.

È questo l’obiettivo fondamentale della Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, contenuto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del governo italiano, centrato sulla necessità di far conciliare innovazione tecnologica e sostenibilità.

Una programmazione estremamente ambiziosa perché ha come prospettiva essenziale la creazione di una filiera agroalimentare sostenibile. Il punto nodale, che potrebbe però generare non poche problematiche alle aziende del comparto è simile a quanto fanno registrare le imprese del settore industriale: è possibile, cioè, far coesistere l’obiettivo della sostenibilità ambientale con l’esigenza di mantenere intatta, e se possibile integrare la competitività delle aziende agricole?  Come è emerso, infatti, dal recente Wordl Agri Tech Innovation Summit di Londra, appare evidente che senza una profonda innovazione del settore l’agricoltura europea perderà competitività e i prezzi degli alimenti saliranno. In quella sede ci si è nuovamente posto il problema di come il settore agricolo e il resto della filiera potrà riuscire a produrre cibo sano e a prezzi accessibili entro il 2030, riducendo al contempo del 50% l’uso di agrofarmaci e del 20% quello di fertilizzanti        

Facciamo innanzitutto un po’ di conti. 

Le risorse che il Pnrr destina in forma diretta alla Misura 2, hanno un valore complessivo di 6,8 miliardi di euro, di cui 2,8 miliardi sono evidentemente centratisulla sostenibilità, come ad esempio per incentivare l’agricoltura di precisione e la sensoristica applicata ai campi. Ma anche il cosiddetto agrisolare, con 1,5 miliardi di euro con cui si punta a incentivare l’installazione di pannelli solari su capannoni e strutture aziendali per circa 2,4 milioni di metri quadri previsti.

A queste somme complessive sono poi da aggiungere i fondi che riguardano progetti che ricadono e incidono in maniera indiretta sull’agricoltura. E’ il caso degli interventi per la lotta al dissesto idrogeologico e alla dispersione idrica, passando per le nuove connessioni digitali e l’Internet delle cose applicabile alle aziende agricole di ultima generazione. La transizione verde, dunque, passa per l’innovazione tecnologica che rende possibile un uso più efficiente e sostenibile delle risorse in agricoltura. 

Una chiave importante per legare insieme le due esigenze, quella di passare fin da subito ad una agricoltura più sostenibile e quella di garantire adeguati livelli di produttività e reddito delle aziende agricole è certamente l’innovazione. Una strada, questa, che passa per una grande trasformazione digitale delle tecniche produttive ma anche per l’applicazione degli agrofarmaci, in particolare sostanze attive con un profilo ecotossicologico estremamente favorevole e su prodotti di origine biologica. Ma anche sul digitale, come valido strumento per razionalizzare l’impiego degli input produttivi.

È su questo terreno che l’Unione europea, che dedica una buona parte del suo bilancio proprio all’agricoltura, ed i singoli Stati membri della UE, devono produrre sforzi finanziari notevoli per agevolare l’innovazione e snellire le procedure burocratiche. Il rischio, altrimenti, è assistere ad una evidente e irrimediabile sfasatura, con una transizione ecologica da cui si attendono risultati immediati mentre l’innovazione è ancora ben lontana dal mettersi in moto.               

Fabio Benvenuti