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IDROGENO VERDE, RICERCA E CONCRETA APPLICAZIONE PER PRODURRE FERTILIZZANTI GREEN - Terra dei Figli Blog
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IDROGENO VERDE, RICERCA E CONCRETA APPLICAZIONE PER PRODURRE FERTILIZZANTI GREEN

IDROGENO VERDE, RICERCA E CONCRETA APPLICAZIONE PER PRODURRE FERTILIZZANTI GREEN

Tra le fonti sostenibili su cui l’Europa punta per realizzare la transizione energetica e combattere i cambiamenti climatici, vi è certamente l’idrogeno verde. Diversi sono i progetti già finanziati da Bruxelles che puntano a migliorare la ricerca in tale settore, ma l’idrogeno verde inizia ad essere utilizzato anche in concrete attività produttive. Rientrano nella prima fattispecie progetti come il GICO, di marca e matrice italiana, mentre un interessante settore di applicazione di questa risorsa energetica è l’agricoltura, come testimonia il progetto spagnolo denominato Catilina.                  

COME SI PRODUCE IDROGENO VERDE

L’idrogeno verde è una fonte di energia ecologica, che sfrutta il processo di elettrolisi perdiminuire notevolmente l’impatto ambientale in fase di produzione. A differenza del tradizionale idrogeno grigio, prodotto tramite trattamento termico con vapore acqueo da metano con diffusione di CO2, l’idrogeno verde prevede una cattura delle particelle di anidride carbonica, in modo da ridurre notevolmente le emissioni nell’aria e nell’atmosfera. In sostanza, utilizzando i cosiddetti elettrolizzatori, cioè particolari macchinari che vengono impiegati per ricavare energia elettrica, ad esempio dal fotovoltaico, dall’idroelettrico e dal geotermico, si produce idrogeno dall’acqua senza utilizzare gas che potrebbero danneggiare l’atmosfera.

LA RICERCA E L’APPLICAZIONE

Tra i diversi programmi in cui ha investito l’Europa c’è il progetto GICO. Questa iniziativa ha come coordinatore l’Università Guglielmo Marconi di Milano e l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile come partner scientifico. Si tratta essenzialmente di un’attività di ricerca finanziata con i fondi Horizon 2020, con la quale si intendono progettare nuove tecnologie per rinnovare il sistema energetico dopo il 2030, anno di conclusione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile

Tra i più importanti progetti attivi vi è invece il Catilina, che punta a produrre idrogeno verde con le abbondanti risorse rinnovabili dell’Aragona per destinarlo alla produzione di fertilizzanti nei terreni agricoli della costa orientale spagnola. L’obiettivo finale prevede di sottrarre un milione di tonnellate di CO2 creando fertilizzanti green. A sostenere il progetto è il gruppo di energie rinnovabili danese Copenhagen Infrastructure Partners (CIP), capofila del progetto, il produttore danese di turbine eoliche Vestas, la compagnia energetica spagnola Naturgy, l’operatore di gasdotti Enagas e l’azienda di fertilizzanti Fertiberia.

Ma come si possono produrre fertilizzanti a basso impatto ambientale utilizzando idrogeno verde?  L’inizio della costruzione è previsto per la fine del 2023 e nella prima fase il progetto consisterà in 1,7 gigawatt di impianti di energia eolica e solare, oltre a un elettrolizzatore da 500 MW in grado di produrre oltre 40.000 tonnellate di idrogeno verde all’anno. Aragona e Valencia saranno collegate da un gasdotto che trasporterà l’idrogeno verde per rifornire un impianto di ammoniaca verde di nuova costruzione con una capacità annua di 200.000 tonnellate. L’ammoniaca verde sarà ulteriormente trasformata in fertilizzanti sostenibili che contribuiranno alla decarbonizzazione dell’industria agricola.

Con il progetto Catilina si prevede una riduzione delle emissioni di 1 milione di tonnellate di anidride carbonica all’anno nella sua prima fase, e fino a 2,5 milioni di tonnellate all’anno quando raggiungerà la piena attuazione, equivalente al consumo annuale di elettricità di quasi 2 milioni di famiglie spagnole.

La Redazione