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Europa, la nuova politica agricola avrà un cuore sostenibile - Terra dei Figli Blog
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Europa, la nuova politica agricola avrà un cuore sostenibile

Europa, la nuova politica agricola avrà un cuore sostenibile

BRUXELLES – La nuova politica agricola comune avrà un cuore sostenibile con una attenzione agli agricoltori, alle imprese, ma anche alla salvaguardia dell’ambiente. I regolamenti che compongono la nuova PAC sono stati approvati nel corso della plenaria dell’Europarlamento, con il voto contrario dei Verdi e di parte della Sinistra. Dopo un passaggio formale in Consiglio, prima della fine dell’anno, la nuova Pac entrerà in vigore il 1 gennaio 2023.

La nuova politica agricola comune, che prevede un budget complessivo di 242 miliardi per il 2023-27, ha ora bisogno dell’azione dei singoli Stati della UE, chiamati a presentare un piano strategico per lo sviluppo dell’agricoltura nazionale secondo obiettivi comuni su ambiente, economia e società. Entro dicembre i Ventisette dovranno inviare a Bruxelles i piani, che dovranno essere valutati dalla Commissione.

Si è detto della attenzione all’ambiente prevista nelle nuove linee programmatiche, in ragione delle quali i Paesi sono chiamati a vincolare il 25% del bilancio degli aiuti diretti e il 35% della spesa del fondo per lo sviluppo rurale a misure ambientali e climatiche, mentre dal punto di vista sociale si afferma per la prima volta il principio che condiziona gli aiuti Pac alla tutela dei lavoratori.

Alla riforma della PAC ha espresso il suo voto favorevole anche la delegazione di Fratelli d’Italia-Ecr.

“Apprezziamo in particolare l’equilibrio tra tutela ambientale e agricoltura, un obiettivo raggiunto malgrado la pressione ideologica a cui siamo stati sottoposti – ha affermato nel corso del dibattito in aula l’europarlamentare di Fratelli d’Italia- ECR, Nicola Procaccini, componente della Commissione agricoltura – A Greta Thunberg e a coloro che chi hanno bombardato con e-mail piene di insulti, chiedendoci di bocciare la PAC dico questo: la qualità dell’ambiente per alcuni è un vezzo, una moda, per gli agricoltori invece è una questione di vita o di morte. Un ambiente sano è la condizione necessaria per prodotti agricoli sani, per poterli vendere al mercato e poter sfamare le proprie famiglie, non quindi una moda. Ci siamo battuti per mantenere un equilibrio tra tutela ambientale e agricoltura, un risultato che seppure non perfetto sotto il profilo della burocrazia e della semplificazione, darà modo ai nostri agricoltori di avere certezze circa il loro ruolo nella catena di approvvigionamento europeo e internazionale”.

In particolare, il nuovo regolamento della PAC permetterà di dare maggiore attenzione alle indicazioni geografiche protette e ai regimi di qualità, un impegno duraturo per il sostegno ai giovani agricoltori, una facilitazione per l’accesso agli aiuti in caso di crisi. Nel complesso, quindi, un sostegno concreto all’agricoltura europea e alla tutela delle piccole e medie imprese che costituiscono una parte importante del tessuto produttivo italiano.

La politica agricola comune ha 3 chiari obiettivi ambientali, ciascuno dei quali è ripreso nel Green Deal europeo e nella strategia “Dal produttore al consumatore”:

  • combattere i cambiamenti climatici
  • proteggere le risorse naturali
  • migliorare la biodiversità.

Ciascuno di questi obiettivi è sostenuto dalla promozione dell’agricoltura biologica da parte della PAC e dalla gestione responsabile dei fattori di produzione come pesticidi e fertilizzanti.

La nuova PAC adotterà ulteriori misure per realizzare un sistema agricolo verde e sostenibile nell’UE, tra cui:

  • un approccio più semplice, flessibile e mirato
  • il rafforzamento delle condizioni e delle norme ambientali che gli agricoltori sono tenuti a rispettare
  • un’ampia gamma di azioni ambientali che gli agricoltori possono adottare nell’ambito di regimi ecologici e della politica di sviluppo rurale.

 

Combattere i cambiamenti climatici

Già nella PAC relativa al periodo 2014-2020 erano previste risorse per sfruttare le potenzialità offerte dall’agricoltura nella lotta ai cambiamenti climatici. Nel dettaglio, circa 104 miliardi di euro (pari al 25%) dei finanziamenti della PAC per il periodo 2014-2020 sono andati ad azioni in favore del clima, tra cui la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra incoraggiando una migliore gestione e allevamento del bestiame e investendo nello stoccaggio e trattamento del letame, il ripristino delle foreste e investimenti su nuovi metodi e tecnologie.

Grazie a queste misure, le emissioni agricole sono diminuite del 21% dal 1990 al 2017, senza ridurre i livelli di produzione. La nuova PAC comprende un maggiore sostegno alla mitigazione dei cambiamenti climatici, al fine di contribuire all’obiettivo fissato dal Green Deal di azzerare le emissioni nette di gas serra in tutta l’UE entro il 2050. Altro obiettivo importante è la progressiva riduzione dell’uso eccessivo di pesticidi, fertilizzanti e antibiotici in agricoltura per evitare un impatto negativo sull’ambiente, nonché sulla salute delle piante, degli animali e degli esseri umani. In tal senso sono previsti maggiori incentivi per l’agricoltura biologica e la tutela della biodiversità.       

Fabio Benvenuti