CASE GREEN, FORSE SI Può ANCORA EVITARE IL SALASSO SULLE FAMIGLIE DA PARTE DELLA UE
Forse il salasso sulle famiglie italiane che deriva dalla direttiva UE sulle case green, cioè la necessità di adeguare le abitazioni per ridurre consumi e sprechi di energia con pesanti costi, si può ancora evitare. L’ultima riunione del negoziato in corso tra Parlamento UE, Consiglio e Commissione europea, sembra aver imboccato la strada del buon senso e della flessibilità, così come richiesto, tra gli altri, soprattutto dal governo italiano. Se la revisione della direttiva proposta venisse confermata, gli Stati potrebbero avere molto margine per l’applicazione della direttiva stessa, con la elaborazione di un piano entro il 2050 con target di riduzione dei consumi di energia. È stata annullata la norma che prevedeva l’armonizzazione delle certificazioni energetiche a livello UE, mentre restano da definire questioni come il meccanismo dei “mutui green” e l’obbligo di installare pannelli solari sugli edifici pubblici e non residenziali. Cancellati anche gli obblighi per l’installazione di colonnine di ricarica nei parcheggi per gli edifici residenziali.
“È una buona notizia – ha detto il co-presidente del gruppo ECR al Parlamento europeo, Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia – Il negoziato tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue si è incanalato nella strada giusta, quella di impedire un nuovo salasso Green per le famiglie italiane. C’è ancora molto da fare per correggere l’impostazione iniziale voluta dalla commissione UE, ma l’obiettivo della riunione finale di dicembre è di impedire soprattutto che le famiglie italiane debbano obbligatoriamente efficientare le loro abitazioni entro breve tempo e con costi enormi. Grazie al lavoro di Fratelli d’Italia e del gruppo ECR, con il forte sostegno del governo italiano, verrebbe così smontato un altro importante tassello della impalcatura ideologica messa in piedi dalla Commissione UE. Fatta per costruire un futuro Green a colpi di imposizioni che non tengono conto delle realtà economiche e sociali delle singole nazioni e di famiglie e imprese”.
A dicembre è prevista una nuova riunione dei negoziatori, forse quella decisiva, per definire il testo finale. È ancora presto per tirare un sospiro di sollievo, ma i progressi registrati sulla parte più controversa della direttiva, quella relativa appunto ai target e alle tappe con cui rendere più efficienti le abitazioni, fanno pensare ad un risultato finale che evita i temuti contraccolpi per le tasche delle famiglie, anche quelle italiane.