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Il futuro dell'agricoltura nel rispetto dell'ambiente, eurodeputati ed esperti a confronto      - Terra dei Figli Blog
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Il futuro dell’agricoltura nel rispetto dell’ambiente, eurodeputati ed esperti a confronto     

Il futuro dell'agricoltura nel rispetto dell'ambiente, eurodeputati ed esperti a confronto

Il futuro dell’agricoltura nel rispetto dell’ambiente, eurodeputati ed esperti a confronto     

“Il futuro dell’agricoltura nel rispetto dell’ambiente”, ‘è il titolo del forum su Agricoltura e Green Deal’ promosso dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia in collaborazione con l’agenzia ANSA, tenutosi nello spazio “Esperienza Europa” di piazza Venezia a Roma. Vi hanno preso parte gli eurodeputati: Paolo De Castro (S&D-Pd), Francesca Peppucci (Ppe-Fi), Nicola Procaccini (ECR-Fdi) e Isabella Tovaglieri (Id-Lega).

 Gli agricoltori italiani non ci stanno a salire sul banco degli imputati nelle politiche di transizione verde avviate dall’Unione europea in questa legislatura che volge al termine, e sottolineano che senza sostenibilità economica e sociale non si ottiene la sostenibilità ambientale. Un tema rilevante, visto che un terzo del bilancio europeo viene speso per l’agricoltura e il Green Deal viene deliberato dal Parlamento europeo ascoltando i settori, ha ricordato Carlo Corazza, direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia.

“Gli agricoltori, così come per altri versi anche allevatori e pescatori, sono i veri custodi della natura e del territorio – ha affermato nel suo intervento l’On. Nicola Procaccini, copresidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, davanti a una platea formata da studenti – Ditemi chi può avere più interesse di loro a curare e preservare la natura e i campi, cioè le cose da cui traggono il loro sostentamento per se stessi e le famiglie, spesso con un lavoro che si protrae da generazioni. C’è invece chi in Europa continua a vedere gli agricoltori come nemici della natura, pretendendo di insegnare loro come preservare la natura. Ecco così che dall’Europa vengono varate direttive che  finiscono per danneggiare gli agricoltori, spesso provocando reazioni sotto forma di proteste. Direttive che, quasi sempre, sono pensate e scritte da chi vive comodamente nella ZTL di Amsterdam o Berlino o altra città europea e non ha mai affondato le mani in un terreno agricolo ma ha contatto con la natura solo perché ci va in vacanza due settimane l’anno”.                                           

“Prendere un volo andata e ritorno da Roma per qualunque capitale europea equivale in termini di emissioni inquinanti al consumo pro capite di carne e salumi per un intero anno”, ha invece detto Luigi Scordamaglia in rappresentanza di Coldiretti e Filiera Itali. Per Cristina Tinelli, direttrice affari europei di Confagricoltura, “tutta l’agricoltura europea è responsabile di appena l’1,38% delle emissioni di Co2 su scala globale”. 

“Gli allevamenti italiani, così come gli ettari di terreni coltivati dalle nostre aziende agricole, sono di piccola scala rispetto alla media delle realtà produttive estere”, ha rimarcato Matteo Bartolini, vice presidente nazionale di Cia-Agricoltori italiani. Tuttavia, secondo Francesca Peppucci (Ppe-Fi), “affinché ci sia un futuro per l’agricoltura le misure Ue che guardano alla sostenibilità ambientale devono essere ben calibrate per essere attuate”.  Per Paolo De Castro (S&D-Pd), “l’agricoltura deve essere una protagonista più importante dopo le oggettive difficoltà nella gestione della transizione ecologica che ha visto attribuire troppo alla Commissione Ambiente senza ascoltare le altre commissioni di merito, Agricoltura ma anche Industria e Trasporti. Ma vanno evidenziati gli obiettivi raggiunti col decremento, negli ultimi 20 anni, del 30% dei principi attivi dei fitofarmaci e del 14% degli antibiotici”.

La Redazione